Quando, a inizio 2015, prima il mitico Ezio Luzzi e poi il figlio Paolo mi prospettarono il progetto “High School Radio”, chiedendomi, da conduttore radiofonico e da insegnante, di favorirne l’ingresso nella nostra città, non pensavo minimamente che, nell’era degli smartphone o di Whatsapp, di Twitter o Facebook, potessero esserci tanti ragazzi così interessati alla vecchia e romantica Radio, rigorosamente in maiuscolo, da aver l’ardire di intraprendere un percorso di approccio al mezzo che presupponesse un “tuffo” quasi ad occhi chiusi nell’etere, un “battesimo del fuoco” da far tremare le vene e i polsi al più posato e navigato degli adulti. Invece, mi sbagliavo. C’è tanto, tanto coraggio; tanto tanto talento nel sangue dei nostri giovani catanesi. Basta solo fornir loro l’input giusto per tirarlo fuori!
Basta unicamente dar loro un pizzico di fiducia e l’occasione giusta per dimostrare di “esserci”, di non essere solo quella generazione “Play Station e telefonino” di cui tanto si straparla, senza poi approfondire nella giusta misura! L’occasione, un’occasione unica e assolutamente innovativa, è stata assicurata da questo fantastico progetto, nato a Roma, tendente a “formare” su tutto il territorio nazionale, fin dalla scuola superiore, giovani talenti “radiofonici”, con l’intento di far comprendere quanto sia importante “fare squadra” se si vuole confezionare un prodotto comunicativo di qualità. L’idea vincente, infatti, è quella di mettere insieme una redazione completa in grado di ideare, pianificare e realizzare una trasmissione radiofonica; una squadra composta da redattori, speaker, registi, fonici, DJ, unita e in sintonia. Ebbene, le “compagini” proposte dalle scuole catanesi aderenti all’iniziativa hanno fatto anche di più: hanno dimostrato anche a noi vecchi cultori del mezzo cosa si può fare “in più”, se ci si mette un po’ di freschezza, entusiasmo e coraggio. Certo, per poter finalmente dare inizio all’avventura è stato necessario contare in primis sull’apertura mentale di alcuni presidi e sull’abnegazione di uno splendido manipolo di insegnanti-tutor. E, soprattutto, sulla disponibilità di un’emittente importante, storica, per vocazione lungimirante, come Radio Catania. L’amico Paolo Luzzi sa bene quanto sia difficile reperire in giro per l’Italia imprenditori radiofonici “illuminati”. Non è facile, insomma, trovare i Giuseppe Giuffrida, i Romano Mascali, gli Alfredo Giarrizzo… Tuttavia, una volta scattati dai blocchi di partenza, la sfida si è subito rivelata assai stimolante per tutti. E pregna di risultati. Del resto, pensateci bene, confezionare una puntata settimanale destinata rigorosamente alla diretta non solo in Sicilia, ma anche in tutta l’Italia centrale (grazie a Elleradio), non è impresa da poco per chi non ha alcuna esperienza. Eppure, i ragazzi del Galilei, del Marchesi, del Cannizzaro, e del Boggio Lera, le quattro “scuole pilota” che hanno aderito all’iniziativa, hanno immediatamente fatto intendere di che pasta fossero fatti. Dopo le normali e naturali “ansie” iniziali, si sono “sciolti” come e meglio dei DJ più affermati, proponendo di puntata in puntata argomenti sempre più stuzzicanti, conditi da fluidità e padronanza del mezzo via via crescenti. Addirittura “spettacolare” la saldatura fra i ragazzi aderenti al progetto, i compagni di scuola e gli insegnanti coinvolti, dai tutor (quasi sempre, a costo di evidenti sacrifici, a supporto dei ragazzi direttamente in studio. Quante chiacchierate interessanti con le colleghe Mariangela Testa e Gloriana Orlando del Galilei o Simona La Spina del Boggio Lera!) ai colleghi chiamati a essere intervistati sugli argomenti più disparati. A livello didattico, una manna proveniente dal cielo! Un fattore rilevante da considerare è come tale progetto non sia finalizzato solo alla “formazione” di futuri professionisti del settore, ma anche (in special modo, direi) a migliorare le capacità relazionali ed espositive dei ragazzi. Emozionante, nonché “educativo”, assistere alla metamorfosi di adolescenti apparentemente “timidi” durante le ore di lezione in DJ scatenati davanti a un microfono! Per non parlare dell’interesse suscitato negli amici e nei parenti dei ragazzi, pronti ad ascoltare e interagire tramite Facebook o Whatsapp con la trasmissione in diretta! Insomma, si è trattato di una cavalcata stupenda in cui le nostre scuole, anche nell’ambito della competizione nazionale prevista dal progetto (una sorta di campionato radiofonico delle scuole con votazioni online e giuria di esperti), hanno spopolato, tanto che il Galilei e il Marchesi a lungo hanno battagliato per la vittoria finale. Una cavalcata in cui si sono distinti tutti, con alcune “rivelazioni” importanti, ragazzi e ragazze che, se continueranno a proporsi con il medesimo entusiasmo, potranno fare strada: Daria del Galilei, Federico del Marchesi, Carmelo del Cannizzaro, per esempio. E un regista “già fatto”, Leonardo Mascali del Marchesi (fra l’altro “figlio d’arte”), che ha meritatamente vinto la competizione nazionale nella sua categoria. Una soddisfazione non da poco, per tutti. Il progetto sicuramente avrà importanti sviluppi anche nel prossimo anno scolastico e sono sicuro che, una volta constatatane l’efficacia didattica, vedrà l’ingresso di altre scuole superiori del nostro comprensorio. Un’occasione del genere non si può perdere…
Max Licari
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