Nell'ambito del progetto "Riprendiamoci la scuola", il 9 ottobre si è svolta la terza escursione del modulo "Conoscere ed esplorare itinerari nel Parco dell'Etna". Questa volta, per il terzo itinerario ci siamo recati sul versante Ovest dell'Etna nel territorio del comune di Adrano.
Mete dell'escursione:
- La grotta Intraleo, nei pressi dell'omonimo monte, formatasi nel corso di una eruzione dalla data incerta, ma intorno al 1595;
- L'apparato eruttivo dei monti De Fiore formatosi nell'eruzione del 1974.
Le caratteristiche, che rendono interessante la grotta Intraleo, sono:
- l'uso dell'uomo di una sua porzione: i pastori ne hanno fatto per lungo tempo un luogo di ricovero utilizzato anche per la produzione di ricotta e formaggi (per questo motivo hanno realizzato la chiusura del tratto di cavità con un muro a secco di pietre laviche in cui hanno lasciato una apertura a finestra, per far accedere la luce, ma principalmente per favorire l'uscita del fumo prodotto dall'accensione di fuochi, ed una apertura per l'accesso. Altra modifica, la costruzione di una scala in pietra per consentire un agevole accesso al tratto di canale lavico a cielo aperto da cui si accede ad entrambi i tronconi della cavità;
- la presenza di due livelli di scorrimento all'altra estremità del canale con presenza di rotoli di lava e distacchi dalle pareti di grossi lastroni di lava nel condotto inferiore.
Nella parte alta della cavità si può notare la presenza di una diramazione in tre rami a diverse altezze che mostrano (per i due a quota più elevata) un profilo delle sezioni con una dimensione prevalente in senso orizzontale, che testimonia lo scorrimento del canale lavico su un terreno pianeggiante che favorisce l'espansione laterale del condotto. Le caratteristiche della grotta hanno interessato gli studenti, oramai a loro agio nell'ambiente ipogeo (dopo la precedente esperienza), anche per la presenza di radici sulla volta della cavità, nelle fessure di contrazione dovute al raffreddamento della lava, e per l'aspetto scintillante delle pareti dovuto alle gocce d'acqua sulle pareti stesse ed alle luci delle lampade elettriche.
L'altra parte dell'escursione, raggiunto Piano Fiera, punto di accesso alle piste sterrate che consentono l'accesso alle zone protette del Parco, ci ha portato all'apparato eruttivo dei monti De Fiore, due crateri formatisi durante una eruzione eccentrica nel 1974. L'eruzione si è sviluppata infatti a distanza rispetto all'edificio principale del'Etna, con una risalita di magmi attraverso un condotto isolato e senza comunicazione con il condotto principale del vulcano. Tra l'altro, l'eruzione in esame ha avuto una attività prevalentemente esplosiva, di tipo stromboliano, dovuta alla particolare tipologia di magma emesso, abbastanza viscoso. Ciò ha portato ad avere, nei 3 mesi dell'eruzione, la formazione di bracci lavici di limitata estensione (non si è superato il chilometro e mezzo di lunghezza). Si sono così ribaditi i concetti relativi alle tipologie di eruzioni ed ai tipi di magmi che ne determinano le caratteristiche.
La passeggiata nei boschi, che sono stati attraversati per raggiungere l'apparato eruttivo, ha interessato ed incuriosito gli studenti partecipanti, per la presenza di funghi (per lo più del tipo pineroli, visto il tipo di bosco formato da pini) che li ha resi protagonisti di una sorta di gara a chi riusciva ad individuarne di più.
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